La Toxoplasmosi | Come convivere in gravidanza con i nostri amici gatti

La Toxoplasmosi è dovuta ad un coccide chiamato Toxoplasma gondii, che presenta come ospite definitivo il gatto mentre l’uomo, il cane, il maiale e gli uccelli possono esser ospiti intermedi. Nell’intestino del gatto si svolge il ciclo biologico del Toxoplasma che porta alla formazione della forma infestante detta oociste che sarà poi liberata con le feci nell’ambiente esterno. La sintomatologia può essere molto grave nei gattini che si infettano per via transplacentare, i cuccioli infatti possono nascere morti o morire prima dello svezzamento. I segni clinici sono l’espressione di processi infiammatori a carico del fegato, del polmone, del sistema nervoso centrale com:

  • aumento di volume dell’addome;
  • ascite;
  • letargia;
  • depressione;
  • ipotermia fino al sopraggiungere della morte improvvisa.
Alcuni gattini  possono sviluppare una corioretinite come unico sintomo, in alcuni casi accompagnata anche da una transitoria uveite anteriore. Nei gatti adulti i segni clinici  più frequenti della toxoplasmosi postnatale sono: anoressia, letargia, dispnea,  segni oculari (uveite, corioretinite, ). Altri sintomi possono essere:
  • febbre continua o intermittente;
  • perdita di peso;
  • ittero;
  • vomit;
  • diarrea;
  • versamento addominale;
  • iperestesia;
  • andatura rigida;
  • zoppia intermittente;
  • deficit neurologici;
  • dermatiti;
  • morte;

Come riconoscere la Toxoplasmosi

La diagnosi si basa sulla valutazione della sintomatologia e si avvale dell’utilizzo di diversi test diagnostici:esame sierologico,( ricerca anticorpi antitoxoplasma), la PCR (ricerca del DNA del toxoplasma) ed esame delle feci (anche se il gatto è “infestante” con le feci solamente 1-3 settimane dopo il contagio). La terapia d’elezione è l’utilizzo di un antibiotico, la clindamicina, somministrabile per via orale o intramuscolare. La profilassi consiste nel ridurre l’incidenza dell’infezione nel gatto e conseguentemente l’eliminazione di oocisti nelle feci. E’ preferibile alimentare i gatti con cibi commerciali o con carne previamente congelata o cotta con raggi g allo scopo di uccidere le cisti presenti nelle carni( tipicamente di maiale dove il Toxoplasma può creare delle cisti a livello muscolare). Attualmente non esiste nessun vaccino che sia in grado di prevenire l’eliminazione delle oocisti nelle feci o la malattia. L’uomo si può infettare ingerendo carne cruda o poco cotta  contenete cisti (soprattutto delle carni di maiale, ospite intermedio) o oocisti eliminate nelle feci da gatti recentemente infetti.  I gatti infetti eliminano oocisti per un periodo molto breve ( inferiore a 3 settimane), solo durante questo periodo rappresentano un rischio per l’uomo. E’ molto difficile individuare un gatto nella fase di eliminazione delle oocisti. Per prevenire una contaminazione ambientale i proprietari dei gatti dovrebbero osservare esclusivamente buone norme igieniche di base (pulizia della lettiera al massimo ogni 24 ore, tempo di maturazione esterna delle oocisti). I gatti, nella fase di eliminazione delle oocisti, non hanno diarrea e si puliscono regolarmente, per cui una contaminazione diretta è molto difficile. Inoltre le oocisti non restano sul pelo del gatto che si pulisce durante la breve fase di eliminazione delle oocisti.

La Toxoplasmosi in gravidanza

[Tweet “La Toxoplasmosi è particolarmente pericolosa durante la gravidanza”] L’infezione transplacentare avviene attraverso il passaggio di tachizoiti (forma preliminare della oociste) al feto, quando una  donna incinta si infetta per la prima volta. Il feto si può infettare anche quando la madre ha una infezione cronica ma è gravemente immunodepressa o HIV positiva. L’infezione fetale è molto più grave durante la prima metà della gestazione. Il principale sintomo  di una infezione prenatale è la retinocoroidite.  La diagnosi prenatale ed il tempestivo trattamento della mamma riducono notevolmente la morbilità del parassita nel nascituro. L’infezione postnatale nell’uomo è generalmente asintomatica ed autolimitante  e persiste in media da 1 a 12 settimane.  Si manifesta, solitamente, solo con una linfoadenomegalia, può diventare grave  ed anche fatale solo in soggetti gravemente immunodepressi nei quali l’infezione diventa generalizzata. Nei soggetti HIV positivi l’encefalite da Toxoplasma rappresenta la complicanza più grave. Quindi i nostri gattini sono pericolosi solo poche giorni (solo 1-3 settimane) e di solito è sufficiente una buona igiene personale per non demonizzare i nostri micini che ci riempiono di coccole, se altri dubbi vieni a trovarci in via della Rinascita, 8 a Nettuno oppure contattaci sulla nostra Pagina Facebook.  ]]>

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